Quanto ci fidiamo delle nuove tecnologie?
Investimenti e conti correnti: quanto ci fidiamo della tecnologia?
Quattro persone su cinque (80%) ritengono che la tecnologia possa rendere le loro vite più semplici ma solo meno della metà (46%) ha più fiducia nel riconoscimento delle impronte digitali come sistema di sicurezza rispetto alle password (sebbene la lettura dell’impronta sia molto più sicura e comoda). Sono alcuni dei dati emersi dallo studio Trust in Technology, che HSBC ha condotto su oltre 12.000 persone in 11 paesi. Secondo l’indagine, la tecnofobia è ancora forte su larghi strati della popolazione e rappresenta un ostacolo all’adozione di tecnologie e servizi più semplici e sicuri. Solo l’11% degli intervistati avrebbe fiducia in qualsiasi tipo di robot, inclusi i chatbot, per l’apertura del conto bancario o la consulenza sui mutui, nonostante l’enorme capacità delle macchine di identificare la soluzione migliore. La fiducia e la velocità di adozione sembra variare considerevolmente nelle diverse parti del mondo: le popolazioni dell’Asia e dell’Oriente battono l’Occidente, ad esempio tra gli 11 Paesi sui quali è stato condotto il sondaggio, la Cina e l’India sono quelli maggiormente d’accordo su fatto che i computer (robo-advisor) forniscano consigli più accurati rispetto agli esseri umani per quanto riguarda la gestione del denaro. I cinesi (40%) sono i maggiori utilizzatori del lettore d’impronte digitali, seguiti da India (31%) ed Emirati Arabi (25%) Nelle posizioni più basse ci sono i francesi e i tedeschi con il 9%. La fiducia varia anche in base al sesso: gli uomini ritengono di essere i primi ad utilizzare le nuove tecnologie ma in realtà ne fanno un uso minore rispetto alle donne, che utilizzano più frequentemente tecnologie indossabili, app e tablet.
Quali sono le tecnologie meno comprese?
Scarsa fiducia si accompagna a mancanza di conoscenza e comprensione, basti pensare che una persona su quattro (24%) non sa cosa sia una tecnologia che si attiva tramite la voce, nonostante la sua ampia diffusione nella maggior parte degli smartphone. Le tecnologie meno comprese sarebbero: Blockchain (80%), Robo-adviser (69%), Applicazioni finanziarie integrate sui social media, come ad esempio WeChat o Facebook (60%).